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Beluga: conosci lo storione (e il caviale) più celebre?

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    Lo storione ladano (nome scientifico Huso huso), chiamato più comunemente beluga, è la specie di storione che raggiunge le dimensioni maggiori ed è il più grande pesce d’acqua dolce vivente.

    Caratteristiche dello storione ladano

    Negli esemplari giovani, il rostro appare appuntito e più simile a quello dello storione comune (Acipenser sturio), mentre diviene piuttosto accorciato, massiccio e ripiegato verso l’alto negli adulti e, in questi, anche se si mantiene relativamente appuntito, appare piuttosto arrotondato in apice. 

    La bocca è ampia e arcuata, priva di denti e preceduta da 4 barbigli frastagliati che lo aiutano nella ricerca di cibo. Assieme a Huso dauricus (Kaluga), questa specie presenta un’apertura boccale che si differenzia rispetto a tutti gli storioni del genere Acipenser. Nel genere Huso, questa si protende in avanti anziché verso il basso. 

    Questa caratteristica sottolinea sia l’abitudine alimentare più predatrice rispetto al genere Acipenser che la preferenza per uno stazionamento nella colonna d’acqua leggermente più staccato dal fondale (rimanendo comunque assolutamente un pesce bentonico, ovvero una specie che vive molto vicino al letto del corso d’acqua). 

    I beluga adulti mostrano sui fianchi e sul dorso una colorazione piuttosto uniforme, grigio chiaro o grigio cenere, o ancora grigio-verde, mentre il ventre appare biancastro. 

    Lo scudo dello storione beluga

    Si distinguono cinque fila longitudinali di scudi: una dorsale, due laterali (sui fianchi) e due ventrali. Sul corpo di questi animali sono quindi presenti da 9 a 17 placche o scudi dorsali e da 38 a 52 placche laterali per ogni lato del corpo. Ci sono poi anche da 7 a 14 placche ventrali. 

    Gli scudi dorsali hanno perimetro ovale e tutti insieme formano una sorta di dentellatura dorsale mentre quelli laterali sono relativamente lisci e le placche ventrali sono invece sottocutanee.

    L’habitat dello storione Huso huso

    Il beluga è un pesce diadromo e anadromo che, cioè, migra tra acque salate e dolci, trascorrendo la maggior parte della vita in mare per risalire poi i corsi d’acqua dolce a fini riproduttivi. 

    I giovani storioni, comunque, forse per una questione di adattamento, appena usciti dai corsi d’acqua dolce amano sostare in acque poco salate. Nel periodo vissuto in mare, vivono lontano dalle coste, scendendo su fondali che si trovano tra i 150 e 200 metri. Allo stesso modo, quando risalgono i corsi d’acqua dolce a scopi riproduttivi, i soggetti preferiscono posizionarsi  nel centro del letto del fiume dove la profondità è maggiore. 

    Anche il beluga, come le altre specie, effettua migrazioni riproduttive risalendo i corsi d’acqua, ma tende a spostarsi più a monte rispetto agli altri esemplari.  Per questo motivo risente maggiormente della presenza degli sbarramenti che interrompono il corso dei fiumi. In natura condivide l’habitat con lo storione russo (Acipenser gueldenstaedtii), il tozzo (Acipenser nudiventris) e lo stellato (Acipenser stellatus). 

    Si ciba di piccoli invertebrati, crostacei e molluschi che trova sul fondo grazie ai barbigli frastagliati (caratteristica unica tra tutti gli storioni) posti anteriormente alla bocca. Questi sono infatti preziosi organi sensoriali utilizzati per meglio individuare le prede e per sondare i fondali alla ricerca di queste. Gli esemplari più grandi sono attivi cacciatori; possono infatti predare piccoli pesci quali, ad esempio, sugarelli, sgombri, acciughe, spratti e piccoli ciprinidi. 

    Il ciclo riproduttivo del Beluga

    La maturità sessuale dello storione ladano viene raggiunta a 14-16 anni per i maschi e a 19-22 anni per le femmine.  Alla prima riproduzione i pesci sono lunghi circa 2 m e pesano 50 kg. I maschi possono riprodursi ogni 3-4 anni, le femmine ogni 5-6. L’inizio del periodo riproduttivo coincide con la primavera quando le acque dei fiumi sono ancora fredde (6-8°C) e termina quando sono già nati i primi avannotti e la temperatura dell’acqua sfiora i 21°C.

    I riproduttori iniziano la risalita verso i siti ove si svolge l’accoppiamento a cavallo tra l’autunno e l’inverno. La deposizione delle uova avviene in primavera: le uova vengono rilasciate su fondali preferibilmente ciottolosi presenti in fiumi con un flusso importante e la schiusa avviene dopo 15-20 giorni dalla fecondazione.

    Le uova vengono deposte tra aprile e giugno, in acque con temperatura compresa nell’intervallo tra 6 e 14 °C. Il periodo riproduttivo è uno solo all’anno perché anche gli esemplari che effettuano la migrazione autunnale rimangono nei fiumi e si riproducono durante la successiva primavera. Una volta deposte, le uova sono abbandonate dai genitori che non riservano quindi cure parentali né a loro né alle larve. 

    Le larve nascono tra maggio e giugno e, dopo aver esaurito le riserve del sacco vitellino in 10-14 giorni, iniziano ad alimentarsi autonomamente lasciandosi trasportare passivamente dalla corrente del fiume sino alla foce e, da qui, in mare. Questo periodo di vita, vissuto esclusivamente nelle acque dolci, dura sin quando i giovani beluga non hanno raggiunto la decina di centimetri di lunghezza. 

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