Gli storioni sono specie in grave calo demografico sia per la perdita del loro ambiente e dell’inquinamento delle acque, che penalizzano pesantemente il loro lento riprodursi, sia per l’attività di pesca esercitata spesso in maniera massiccia e sconsiderata.
È proprio per questo motivo, che negli anni passati, è andato sviluppandosi l’allevamento in cattività di questi pesci. Gli storioni possono essere allevati in differenti tipologie di impianti d’acqua dolce, tramite l’approvvigionamento sia da acqua di scorrimento superficiale, più soggetta a sbalzi termici, sia da acqua di prima falde (caratterizzata da una temperatura mediamente costante).
In Italia, la storionicoltura, cioè l’allevamento degli storioni, è nata essenzialmente come allevamento sostitutivo in impianti di acquacoltura originariamente destinati ad altre specie, come quelli per l’anguilla o per l’ingrasso della trota iridea. Pertanto i sistemi d’allevamento più diffusi vedono l’impiego di “raceways”, un sistema a flusso continuo di acqua, tipiche delle vasche utilizzate per l’allevamento di trote e anguille.
La nascita della storionicoltura italiana si colloca verso la fine degli anni ‘70 con le prime prove sperimentali di stabulazione e allevamento destinate alle pratiche di ripopolamento aventi lo scopo di sostenere le popolazioni autoctone italiane già in forte declino, tra cui lo storione cobice (Acipenser naccarii).
Tuttavia, solo verso la metà degli anni ‘80 ha iniziato ad assumere un significato commerciale soprattutto con l’allevamento dello storione bianco (Acipenser transmontanus), originario del Pacifico nord-orientale e assai importante nell’areale di origine e di crescente interesse sui nostri mercati.
Nel corso degli anni, a seguito di numerose prove sperimentali, sono state progressivamente acquisite le tecniche e le nozioni necessarie per portare avanti l’allevamento di circa una decina di specie.
Parallelamente sono state condotte numerose prove di ibridazione che hanno permesso di ottenere specie ibride più vantaggiose delle specie d’origine (migliori assi di accrescimento e una maturazione più precoce).